Analizzare un
contesto. Capire il proprio target risolvendo i suoi bisogni. Trovare soluzioni
che generino un cambiamento positivo e concreto per la società.
Mygrants nasce proprio su questi tre pillars: la prima web app capace di
fornire supporto diretto agli immigrati grazie ad informazioni fondamentali per
conoscere le normative vigenti nel nostro paese e in Europa e percorsi
formativi abilitanti e utili al mercato occupazionale italiano, pensati per far
coincidere in maniera specifica domanda e offerta di lavoro.
Basti pensare alla storia di M. che, lo scorso anno, dopo essere stato segnalato come profilo interessante, decide di entrare sulla piattaforma. Lì intraprende un percorso educativo incentrato su materie come matematica, informatica e statistica dimostrando nei fatti e grazie al percorso proposto da Mygrants la sua grande competenza di ingegnere informatico. Oggi M. ha un contratto a tempo indeterminato e, oltre a occuparsi dei collaudi di impianti industriali, gestisce in arabo e inglese i contenuti dei siti aziendali e forma i clienti all’utilizzo dei macchinari utilizzando la tecnologia di realtà aumentata degli Oculus. Un esempio virtuoso di valorizzazione del capitale umano e sviluppo del potenziale produttivo attraverso la formazione continua.
A differenza di quanto capita nel mondo del terzo settore e dell’accoglienza -
dove spesso le logiche di organizzazione del lavoro non sottostanno a quelle
socioeconomiche generali - Mygrants rappresenta quindi un esempio virtuoso di
“impresa sociale”, offrendo servizi cruciali sia agli utenti della web app che
al contesto produttivo circostante.
«Nasciamo per
far emergere il potenziale inespresso degli immigrati: dopo aver ricevuto i
dati sulla situazione migratoria nel 2018 abbiamo deciso che fosse necessario
compiere una grande mappatura delle competenze lavorative ricercate all’interno
del nostro Paese e, una volta elaborati questi dati, abbiamo capito nel
dettaglio mansioni, unità professionali e competenze richieste per ogni
specifico ruolo» ci ha detto
Chris Richmond, CEO e founder di Mygrants, raccontandoci l’idea e la spinta
ideale da cui parte la storia di una app che, oggi, rappresenta uno dei primi
punti di contatto tra i migranti e il nostro contesto Paese. Su 140mila persone
presenti all’interno dei centri di prima accoglienza - core target dei servizi
della app - sono già 90mila gli utenti di Mygrants: il 15% di loro è ancora nei
paesi di origine ma già utilizza la app per raccogliere informazioni, e,
soprattutto formarsi. Utilizzando la metodologia dell’adaptive learning l’obiettivo
centrale del portale è infatti quello di innalzare il livello di qualità della
formazione e l'efficienza dell’apprendimento rendendola disponibile a tutti, a
vantaggio sia delle organizzazioni che dei singoli Trainees, gli utenti
“educati”.
Ed è proprio su questo punto che si sono incrociate le strade del progetto
Operazione Risorgimento Digitale e di Mygrants. Supportati da Italia Camp,
organizzazione che sviluppa processi di innovazione sociale ad impatto positivo
per il Paese che abbiamo già approfondito parlando dei “Digitalist”, Chris e il suo team hanno messo a
disposizione di tutti un percorso formativo pensato specificatamente per
mettere in risalto le principali skills necessarie ad abbracciare la
rivoluzione di Internet:
“Operazione Risorgimento Digitale è una opportunità bottom-up di mettere in
condizione un Paese e la sua cittadinanza di poter contribuire ad essere
competitivi su questa nuova era digitale che stiamo vivendo” ci dice sempre
Chris.
Ogni utente, utilizzando il codice TIM, può accedere a decine di quiz interattivi suddivisi su sette diverse categorie: “Internet e il digitale”, “Come entrare in Rete”, “La messaggistica istantanea”, “I motori di ricerca”, “Le app per tutti i giorni”, “Cittadini digitali” e “Home banking”. Il completamento di questi percorsi fornisce, poi, una certificazione di competenza che si va a sommare al CV dinamico e in continuo aggiornamento che ogni migrante possiede sulla piattaforma. È questa “l’arma segreta” che permette di incrociare domanda e offerta di lavoro: grazie al portale Pickme, sempre di proprietà di Mygrants, infatti le aziende hanno la possibilità di accedere a diversi profili professionali, concentrandosi esclusivamente sulle competenze professionali “reali” e la disponibilità a offrire il proprio impiego. “Avendo riscontrato che, ad oggi, il fabbisogno occupazionale è al 60% sulle High e sulle Low Skill, abbiamo scelto di lavorare sulla formazione di profili occupazionali di medio-alto livello così da massimizzare le competenze e dimostrare che i migranti sono utili su tutte le dimensioni” continua a raccontare Chris “È così che siamo riusciti a verificare 15mila profili altamente qualificati e, in pochi mesi, portato a inserimento lavorativo 1650 persone.”
Questi, però, sono solo i primi passi di un progetto che ha l’ambizione di cambiare per sempre le modalità di approccio al tema dei migranti e di aprirsi anche ai mercati europei ed africani, intercettando possibili utenti ancor prima dell’inizio del proprio viaggio. L’unica cosa certa è che, senza il digitale, nulla di tutto ciò sarebbe anche solo immaginabile: la riprova che Internet, quando utilizzato per risolvere necessità e problemi reali, è davvero l’unico strumento in grado di operare una vera e propria rivoluzione nelle nostre società.
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